La classe operaia va in palcoscenico
10/07/2015
l'Unità
Francesca De Sanctis
Pilade/Pasolini
Tutto nasce dal concetto di “sospensione” sul quale riflette questa XXIX edizione del Festival diretto da Armando Punzo (20-26 luglio), che ha voluto concentrare l’attenzione sulla condizione sospesa di questi operai, per condividere, rilanciare e dare risonanza mediatica alla loro protesta_
«La prima volta che abbiamo assistito alle prove dello spettacolo- racconta Luciano – siamo arrivati sul posto a prove già iniziate. Siamo rimasti molto sorpresi dal testo, pensavamo fosse stato scritto appositamente per noi. Ci siamo anche commossi._ Poi, invece, abbiamo scoperto che si trattava di Pasolini,. Luciano ha 42 anni, una moglie, due figli. e lavora alla Smith Bits da quando aveva 21 anni: «L’età media degli operai che lavorano alla Smith è d145 anni.
La maggior parte ha famiglia, ci sono anche mogli e mariti o fratelli e sorelle che lavorano alla Smith. In zona e l’azienda più grossa che abbiamo, chiuderla significherebbe per molti di noi andare via, emigrare. Qui c’è poco lavoro, per questo la nostra sistuazione è cosi sentita dal territorio». Alle finestre delle case sventano fazzoletti bianchi, tanti fazzoletti bianchi. «Vedendoli ci siamo chiesti cosa significassero – spiegano Enrica Sangiovanní e Gianluca Guidotti, direttori artistici del progetto “Pilade/Pasolini” – Ci siamo informati, abbiamo incontrato una delegazione degli operai e ci siamo fatti raccontare le loro storie. Queste persone, assunte con contratto a tempo indeterminato, hanno visto crollare tutte le certezze che avevano in una notte. Pensavano di essere in una botte di ferro, invece…». Invece, ne12010, sono arrivati gli americani e per gli operai toscani sono iniziati i guai.
La storia
«Cinque anni fa l’azienda è entrata a far parte del colosso mondialeShlumberger (multinazionale di servizi e logistica del settore petrolifero) , che ha acquistato la Smith Bits per cercare di entrare nel mercato nord americano: Usa e Canada. in quanto in difficoltà con la concorrente Halliburton, leader mondiale del servizio estrattivo – ci spiega Luciano – . Per fare questo era necessario acquisire un produttore di scalpelli, possibilmente forte, tra i migliori al mondo; per poter entrare in quel mercato i clienti preferiscono scalpelli made in Usa. Non rimanerva che Smith, visto che l’altra grande produttrice dl scalpelli, la Baker Huges, era già dl proprietà di Haitiburton. Ma Smith non era in vendita, e per accaparrarsela hanno lanciato un’offerta dl circa 4 volte superiore 11 suo valore reale, pertanto gli azionisti Smith non hanno potuto fare altro che accettare la vendita. L’acquisto si riferiva però allo stabilimento americano, quando i nuovi proprietari hanno visto le carte si sono resi conto che c’era anche uno stabilimento In Toscana.
Questo stabilimento non era nei loro progetti, ma dal 2010 il prezzo del petrolio era cosi alto, che nel rapporto domanda-offertaci siamo finiti anche noi. Seppur alto il prezzo del petrolio, l’approccio aziendale nella gestione dei livelli produttivi è stato piuttosto isterico, siamo passati infatti da momenti di cassa integrazione e chiusure collettive a periodi di ricorso allo straordinario in maniera massiccia. Nel 2013 – prosegue – è stato introdotto un nuovo prodotto, presentato come la garanzia del futuro. Un prodotto difficile da realizzare per l’alta specializzazione manuale che richiede, ma anche questa sfida è vinta dai tecnici e maestranze del nostro stabilimento e viene ottenuta la necessaria certificazione che ne consente la commercializzazione. Ne12014 l’ a.d. decide di portare in America la produzione Italiana di big bit (produzione fondamentale per lo stabilimento), inoltre porta ta via due torni orizzontali diminuendo la capacità produttiva dello stabilimento. Il3 coni viene definito obsoleto e in declino rispetto ai nuovi prodotti che però hanno un limite: non possono essere costruiti da un certo calibro in su, si spaccano, non reggono le forti sollecitudini. Quindi ecco che entrai gioco il vecchio 3 coni ed è per questo che c’è ancora bisogno di questo scalpello per forare».
Nel frattempo la lettera aziendale che annunciava la chiusura è arrivata; dopo le prime trattative si è arrivati ad un numero di 78 persone da tenere fuori, ma loro non ci stanno e tutto il paese è pronto a lottare per difendere i posti di lavoro. E proprio il 25, giorno del debutto di “Pilade/Campo del Rivoluzionari” (tappa centrale del più ampio progetto “Pilade/Pasolinr) scadrebbero i termini di legge per trovare un accordo.
L’evento
Nello spettacolo sarà evocato il corteo delle Eumenidl guidato da Atena e si parlerà di come 11 boom economico, nuova rivoluzione della crescita repentina e I ncontroll ata, provochi lo sfaldamento e l’annientamento dell’esercito di Pilade. «A Salina si svolgerà l’evento centrale del nostro progetto “Pilade/Pasolini” – spiegano Enrica Sangiovanni e Gianluca Guidotti – che coinvolgerà una quarantina di persone che hanno seguito il nostro laboratorio a Volterra e altre quaranta che ne hanno seguito uno speculare a Bologna , oltre, naturalmente, agli operai. Pier Paolo Pasolini – ricordano i registi – pensò di ripartire proprio dalla conclusione dell’Orestea per scrivere un nuovo capitolo contemporaneo della tragedia, per fare un parallelo con l’Italia dell’immediato dopoguerra e del boom economico e cosi decise di mettere in luce un personaggio che nella trilogia di Eschilo ha solo una battuta e rimane sullo sfondo; il personaggio di Pilade diventò il nucleo problematico e contrastante della sua ipotesi drammaturgica, il diverso che serviva a mettere in crisi sicurezze, automatismi, tutto il sistema di valori dl un cosiddetto paese democratico occidentale. Pasolini scrisse il testo fra il ’66 e i1’67, una tragedia epico-llrica sul Potere, uno scontro dialettico inconciliabile e insanabile tra Oreste e Pilade, un tempo amici•raternl. Per questo nostro viaggio alla ricerca di Pllade abbiamo deciso, a differenza di quello che facciamo di solito, dl non dare una forma compiuta e conclusa al testo e allo spettacolo. Il nostro Pilade non sarà quindi un unico spettacolo ma sarà composto da episodi ambientati nei luoghi del potere, nel Palazzo, nella piazza, davanti al Parlamento, nel Tribunale ma anche sulle montagne dove si organizza la Resistenza, nei Campo dei Rivoluzionari, in un cimitero, in un bosco. In coerenza con un metodo di lavoro ormai consolidato, abbiamo deciso di costituire per ciascun episodio del cori recitanti, composti da persone anche senza nessuna esperienza teatrale. Lg necessità dl coinvolgere non professionisti del teatro, persone rubate al loro impegno e lavoro quotidiano che hanno dedicato parte del loro tempo libero, con grande dedizione e generosità, alle prove degli spettacoli, affonda le sue radici in una nostra idea dl teatro, coltivata negli anni, fin dai primi spettacoli al Passo della Futa (dal 2003 con “I Persiani di Eschilo”) e che sl avvicina a cib che forse il teatro poteva essere nella comunità ateniese della pbils: nello stesso tempo rito sacro e civile, dibattito Ideologico e riflessionecollettiva a cui partecipavano, spesso a spese dello Stato, tuttl l cittadini».
Il giorno precedente,1124 luglio, ci sarà anche un’altro momento dedicato agli operai: Saline di Volterra ospiterà La Fabbrica Sospesa, un grande concerto, una serata speciale in cui musicisti e artisti si riuniranno appositamente per un inno all’arte come strumento di relazione, partecipazione, soclalità. Una festa dl musica, immagini e parole con Ginevra Di Marco, Francesco Magneti’, Andrea Salvadori, Marzio Del Testa, Peppe Servili°, Cisco, Sergio Staino, Armando Punzo e un Intervento poetico di Giacomo Trinci a sostegno dei lavoratori della fabbrica, per condividere e rilanciare attraverso l’arte e la musica la causa della loro lotta. (Area G.I.A.S.C. Del Cavo D1Sallne – Saline Di Volterra).
Il programma
11 Festival, Intanto, avvierà anche quest’anno il dialogo tra il carcere e il mondo esterno. La Fortezza Medicea diventerà, quindi, uno dei luoghi sospesi del festival. La Compagnia della Fortezza sta esplorando per Il primo studio del nuovo lavoro, “Shakespeare. Know \Veli”, tutta l’opera di Shakespeare, a partire dall’eredità letteraria e filosofica che quest’opera ha lasciato. Armando Punzo, che come sempre firma regia e drammaturgia, stravolgerà Il teatro per Interrompere un meccanismo ordinario e soffocante. E con lui, attraverseranno Volterra tanti altri artisti: Aniello Arena, Fanny & Alexander, Mariangela Gualtieri/Teatro Valdoca, Chiara Guldi/Societas Raffaello Sanzio, Giuliano Scabla, Mario Perrotta, Generazione Scenario, Jacopo Quadri, Emanuela Dall’Aglio/Teatro delle Briciole che Invaderanno I comuni dl Volterra, Pomarance, Castelnuovo Val di Cecina, Montecatini Vai di Cecina. Un percorso attraverso i luoghi In cui la vita quotidiana è sospesa e cede il passo a uno spazio della contemplazione, Innescando cosi un connublo tra l’inconsuetudine del luoghi e la potenza delle opere artistiche scelte per abitarli.
All’Interno dl questo percorso, come è avvenuto negli ultimi anni, Voltene Teatro coinvolgerà in diverse forme gli spettatori dl tutte le età, nei processi creativi, nell’ideazione degli spettacoli, e nella loro messa in scena. Tutti sperimentano in prima persona, dunque, nessuno escluso. Tutti si mettono alla prova, per costruire, i neleme. quel senso di appartenenza ad una comunità.

Tutti gli articoli su Pilade/Pasolini
- Nella fabbrica di sale la coscienza di Pasolini
- La classe operaia va in palcoscenico
- “Incompiuto” il lavoro di Archivio Zeta è ora un libro
- Macerie Pasolini
- Note sul Pilade di Pasolini a margine della maratona
- Una pura e semplice incertezza
- Teatro Pasolini
- Ricucire pezzi di storia
- Pasolini a Bologna. Conversazione con Archivio Zeta e Rossella Menna
- La tragedia (greca) dei profughi che a Villa Aldini diventano attori
- Parlamento di migranti
- Pilade parte II: Archivio Zeta oltre la Ragione. Dalla Futa alle tappe bolognesi
- Archivio Zeta, Pasolini nostro rivoluzionario
- Dramma pasoliniano in quattro mosse
- Pilade/Boscocimitero: il terzo atto di Archivio Zeta sull’opera di Pasolini
- Pilade e la forza del passato
- Pilade al Cimitero Militare Germanico della Futa
- Piove sale sulla voce di Pasolini
- Saline di Volterra, la nuova Argo
- Archivio Zeta: Pilade nella fabbrica di sale
- audiointervista su Pilade
- Archivio Zeta: Pilade di Pasolini nei luoghi della Resistenza – Il Teatro di Radio3
- Archivio Zeta/Campo dei Rivoluzionari