L’Iliade da levante a ponente, una maratona insieme con Achille
Cesare Sughi | 04/07/2017 | il Resto del Carlino
Il 9 e il 16 luglio si parte alle 4.30 del mattino dal cimitero degli inglesi, per terminare la sera sul Reno
‘Iliade/Poema della forza’ il 9 e 16 luglio con Archivio Zeta
Bologna, 5 luglio 2017 – Attraversare l’Iliade attraversando Bologna. O viceversa. Poco incline all’uso degli spazi teatrali ufficiali (memorabile, nel 2014, per il centenario della Grande Guerra, Gli ultimi giorni dell’umanità-Macerie e frammenti dalla muraglia di Karl Kraus, allestito al cimitero militare germanico del Passo della Futa), il gruppo Archivio Zeta lavora sulla memoria fin dalla nascita (1999). E incontra spesso, per questo, i classici più grandiosi, i fondatori, Eschilo, Sofocle, l’Orestea, le Coefore, I sette contro Tebe. E poi, o prima ancora, Omero, con cui la formazione creata da Gianluca Guidotti ed Enrica Sangiovanni, protagonisti sulla scena, si misura già nel 2009, realizzando Iliade, i fiumi parlano.
Ma l’Omero che ci aspetta nelle domeniche 9 e 16 luglio, con le musiche live di Patrizio Barontini, sotto il titolo Iliade, il poema della forza (in memoria di un celebre saggio di Simone Weil), per il cartellone di Best, si annuncia come un’esperienza inedita per gli spettatori (meglio dire, per i partecipanti).
«Reciteremo – spiega Sangiovanni – gli ultimi canti del poema, quelli del ritorno alla guerra di Achille che si era ritirato per un contrasto con Agamennone. È la parte più drammatica, qui si intrecciano i luoghi della vita e della morte, della furia e della compassione». E ancora: «Il viaggio nell’Iliade sarà un viaggio dentro Bologna e le sue periferie, o i suoi spazi segreti, evocativi dell’azione omerica, da oriente a occidente, da via Emilia Levante a Ponente, sul decumano romano».
L’esperienza è audace per chi la propone e per chi la vivrà. Perché la prima delle 4 tappe scatterà alle 4.30, prima dell’alba, nel piccolo, nascosto cimitero dei caduti britannici, accanto a quello notissimo dei polacchi, a San Lazzaro. Sarà il momento della fabbricazione dello scudo di Achille, dove Efesto ha ritratto l’intero mondo (l’arma sarà simboleggiata da un cerchio di botte).
È una maratona, finirà con il buio. Alle 8.30 i tubi labirintici sotterranei del Sant’Orsola simboleggeranno il fiume sacro di Troia, lo Scamandro, tinto di rosso per la strage di troiani compiuta da Achille e furioso per la sua efferatezza.
Ci si ritrova alle 18.30, nel parco del MAST, per il duello con Achille fatale a Ettore.
E alle 20.30, dopo essere partiti dal Savena, si approderà sul Reno, tra maschere e figure nere come sui vasi attici, alla tenda del guerriero, e al vecchio Priamo che implora di riavere il corpo del figlio. Achille cederà, dalla strage spunta una luce di umanità. C’è qualcosa di urgente per noi in tutto ciò. Una ragione di più per prepararsi alla faticata.