Le montagne parlano greco
Martina Treu | 31/07/2007 | Hystrio
Progetto Linea Gotica – Una trilogia tragica diretta da Enrica Sangiovanni e Gianluca Guidotti
con tre epiloghi di Cesare Pavese
I Persiani di Eschilo, con Enrica Sangiovanni (Regina), Stefano Scherini (Messaggero), Luciano Ardiccioni (Corifeo), Franco Belli (Ombra di Dario), Andrea Sangiovanni (Serse), Alfredo Puccetti, Vieri Parisi, Gianni Piazza, Sandro Margheri (coro di vecchi), Manuela Bernardi, Elisabetta Borelli, Sabrina de Luca, Young-ah Choi, Monica Malvezzi, Rosanna Marcato (coro di donne). Composizione e direzione del coro: Edoardo Materassi
Sette contro Tebe di Eschilo con Gilberto Colla (Eteocle), Enrica Sangiovanni, Giulia Baracani (coro), Andrea Sangiovanni (Messagero), Gianluca Guidotti (Araldo), Vieri Parisi (Tiresia), Alfredo Puccetti (Prologo/ Epilogo). Musiche di J. S. Bach.
Antigone di Sofocle con Enrica Sangiovanni (Antigone), Giulia Baracani (Ismene), Luciano Ardiccioni, Alfredo Puccetti (Coro), Gilberto Colla (Creonte), Andrea Sangiovanni (Guardia), Gianluca Guidotti (Emone), Franco Belli (Tiresia), Niccolò Livi (Ragazzo). Musiche di J. S. Bach, G. Ph. Telemann, J. J. Quantz
Cimitero Militare Germanico al Passo della Futa (FI), 20 luglio – 20 agosto 2007
Teatro greco di Segesta, 25-26 agosto 2007.
Associazione Culturale ArchivioZeta (www.archiviozeta.eu)
1943: gli Alleati sbarcano in Sicilia e cominciano a risalire la penisola fino agli Appennini; qui affrontano l’ultimo baluardo nazista, la Linea Gotica, che costerà molte migliaia di vittime. 2003: tra queste montagne, sessant’anni dopo, l’Associazione culturale ArchivioZeta inaugura il progetto Linea Gotica con I Persiani di Eschilo. La tragedia antica, che rievoca la vittoria ateniese con gli occhi dei Persiani sconfitti, è arricchita da un prologo e un epilogo di Pavese riferiti alla seconda guerra mondiale, ma anche ad oggi: vinti e vincitori sono accomunati dallo stesso dolore. Determinante nella messinscena è l’uso dello spazio, funzionale e simbolico, nel cimitero militare germanico del passo della Futa, dove sono sepolti trentamila caduti tedeschi. Qui gli spettatori seguono gli attori di scena in scena tra le tombe, nella cripta, sulle terrazze digradanti su cui svettano affiancate le due bandiere, tedesca e italiana. Da questi stessi luoghi provengono il coro di donne e quello dei vecchi, testimoni della resistenza all’occupazione tedesca. Negli anni successivi il progetto Linea Gotica prosegue col film Le montagne parlano (2004) – che ricostruisce la storia di quegli anni con interviste e filmati d’archivio, in gran parte americani e inediti – e si completa con altre due tragedie antiche alla Futa: i Sette contro tebe (2005) e l’Antigone (2006). I temi comuni sono la faida tra i figli di Edipo e la guerra civile a Tebe, l’universalità del dolore e la follia di una guerra che è sempre fratricida. Rispetto ai Persiani emerge qui maggiormente l’interpretazione dei singoli, mentre il coro viene ridotto a due soli elementi per tragedia. Nel 2006 Archivio Zeta dagli Appennini sbarca in Sicilia, a Segesta, quasi a ripercorrere a ritroso il cammino degli Alleati. 2007: la trilogia viene ripresa sulla Futa, a giorni alterni, e ancora a Segesta con l’insolita formula “da sole a sole” (una al tramonto del primo giorno, le altre due rispettivamente all’alba e al tramonto del giorno successivo). Il bilancio complessivo dei quattro anni è di quasi diecimila spettatori provenienti da tutta Italia. Il progetto dunque varca i limiti della Linea Gotica e non resta confinato a un luogo, ma porta il suo messaggio universale nel cuore di un Mediterraneo oggi più che mai in guerra. Dalle montagne al mare alle sue coste in eterno conflitto, così, risuonano con nuova forza le parole di Pavese: “ogni guerra è guerra civile, ogni caduto somiglia a chi resta, e gliene chiede ragione”.