LA MONTAGNA INCANTATA - TERZA PARTE

Thomas Mann

dal 26 luglio al 18 agosto 2024 - al Cimitero militare germanico del passo della Futa FI

26, 27, 28 luglio e dal 2 al 18 agosto 2024 ore 18
al Cimitero militare germanico del passo della Futa FI

ingressi: intero 25€ – ridotto 15 €

posti limitati, prenotazione obbligatoria qui

info 334 9553640

Nell’estate 2024 debutta al Cimitero militare germanico del passo della Futa la terza e ultima parte del progetto triennale dedicato a LA MONTAGNA INCANTATA in occasione del centenario dalla pubblicazione del romanzo di Thomas Mann.
Un lungo appassionato viaggio in questo straordinario romanzo che continua a parlarci, dall’inizio del secolo scorso, con dolorosa ironia, di malattia e guerra.

La terza parte de La montagna incantata viene rappresentata dal 26 luglio al 18 agosto 2024 al Cimitero militare germanico del passo della Futa (FI) – dove da oltre vent’anni archiviozeta mette in scena spettacoli teatrali. Una complessa azione teatrale in relazione all’architettura del cimitero, il più grande sacrario tedesco della seconda guerra mondiale presente in Italia.

Un cortocircuito culturale che propone uno spaesamento storico – rappresentare il graduale sprofondamento di un’intera generazione nella prima guerra mondiale in un luogo tragico della seconda guerra mondiale che ospita oltre 30.000 giovani caduti. Un esperimento che conduce il pubblico a cogliere la dimensione europea di questa grande cattedrale di parole in un paradossale gioco di specchi tra la memoria del ‘900, le nostre malattie, le nostre guerre.

Cimitero militare germanico del passo della Futa

A mille metri di altitudine, nei pressi del passo della Futa, tra Firenze e Bologna, sull’Appennino tosco-emiliano, fu costruito tra il 1962 e il 1965 su progetto di Dieter Oesterlen il Cimitero militare germanico. Vi sono seppelliti più di 32.000 giovani soldati tedeschi mandati a combattere sulla Linea Gotica: è il maggiore sacrario germanico in Italia. L’idea che la costruzione dà è quella di una spirale senza fine che improvvisamente si interrompe. Infatti è costituita da un muro di duemila metri che sale avvolgendo la montagna fino alla cima e circonda i sepolcri dei caduti. Ogni estate dal 2003 archiviozeta elegge questo luogo come scenografia di senso per le proprie rappresentazioni teatrali: il valore della riscoperta di un luogo come il Cimitero della Futa, luogo tragicamente simbolico e la possibilità di veder rappresentati testi di grande respiro, in un paesaggio come quello dell’Appennino, rendono gli spettacoli alla Futa unici nel loro genere.

liberamente tratto dal romanzo di Thomas Mann drammaturgia e regia Gianluca Guidotti e Enrica Sangiovanni partitura musicale Patrizio Barontini con Diana Dardi, Antonia Guidotti, Gianluca Guidotti, Pouria Jashn Tirgan, Giuseppe Losacco, Andrea Maffetti, Enrica Sangiovanni, Giacomo Tamburini violoncello Francesco Canfailla scenografia, costumi, oggetti Gianluca Guidotti e Enrica Sangiovanni invenzioni e tecnica Andrea Sangiovanni assistenza canto corale Gloria e Giovanna Giovannini assistenza coreografia Carolina Giudice foto di scena Franco Guardascione ufficio Stampa Francesca Rossini | Laboratorio delle parole in collaborazione con Isabella d’Amico & Valeria Frasca Agency produzione archiviozeta con il contributo di MIC Direzione Generale Spettacolo, Regione Emilia-Romagna con il patrocinio di Città Metropolitana di Firenze, Unione montana dei Comuni del Mugello, Consolato Generale della Repubblica Federale di Germania a Milano   Nell'estate 2024 debutta al Cimitero militare germanico del passo della Futa la terza e ultima parte del progetto triennale dedicato a LA MONTAGNA INCANTATA in occasione del centenario dalla pubblicazione del romanzo di Thomas Mann. Un lungo appassionato viaggio in questo straordinario romanzo che continua a parlarci, dall'inizio del secolo scorso, con dolorosa ironia, di malattia e guerra. La terza parte de La montagna incantata viene rappresentata dal 26 luglio al 18 agosto 2024 al Cimitero militare germanico del passo della Futa (FI) - dove da oltre vent’anni archiviozeta mette in scena spettacoli teatrali. Una complessa azione teatrale in relazione all’architettura del cimitero, il più grande sacrario tedesco della seconda guerra mondiale presente in Italia. Un cortocircuito culturale che propone uno spaesamento storico - rappresentare il graduale sprofondamento di un’intera generazione nella prima guerra mondiale in un luogo tragico della seconda guerra mondiale che ospita oltre 30.000 giovani caduti. Un esperimento che conduce il pubblico a cogliere la dimensione europea di questa grande cattedrale di parole in un paradossale gioco di specchi tra la memoria del ‘900, le nostre malattie, le nostre guerre. Cimitero militare germanico del passo della Futa A mille metri di altitudine, nei pressi del passo della Futa, tra Firenze e Bologna, sull’Appennino tosco-emiliano, fu costruito tra il 1962 e il 1965 su progetto di Dieter Oesterlen il Cimitero militare germanico. Vi sono seppelliti più di 32.000 giovani soldati tedeschi mandati a combattere sulla Linea Gotica: è il maggiore sacrario germanico in Italia. L’idea che la costruzione dà è quella di una spirale senza fine che improvvisamente si interrompe. Infatti è costituita da un muro di duemila metri che sale avvolgendo la montagna fino alla cima e circonda i sepolcri dei caduti. Ogni estate dal 2003 archiviozeta elegge questo luogo come scenografia di senso per le proprie rappresentazioni teatrali: il valore della riscoperta di un luogo come il Cimitero della Futa, luogo tragicamente simbolico e la possibilità di veder rappresentati testi di grande respiro, in un paesaggio come quello dell’Appennino, rendono gli spettacoli alla Futa unici nel loro genere.

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