Ultimissimi giorni per assistere all’intenso spettacolo EUMENIDI al Cimitero Militare Germanico del Passo della Futa (FI), tappa conclusiva dell’Orestea, trilogia eschilea dedicata alla saga cruenta degli Atridi. Nel terzo pannello di questo maestoso trittico la compagnia Archivio Zeta conferma le doti espresse nelle due precedenti prove, mentre già progetta la messa a punto della rappresentazione completa dell’intera trilogia.
La prima parte dello spettacolo ha per cornice la cripta del cimitero, uno spazio angusto e poco illuminato che accoglie a stento gli spettatori, costretti a una vicinanza fisica che sottolinea la partecipazione ad un unico corpo civico. Le Erinni si elevano come nere colonne del tempio di Apollo che invece sfoggia un cappotto bianco: la dualità bianco – nero è centrale nell’allestimento creato dai registi Enrica Sangiovanni e Gianluca Guidotti, come sempre anche protagonisti della tragedia. Il dio della musica impugna un violino come se fosse un arco e tende l’archetto come una freccia per scagliare i suoi strali contro le avversarie (questa scena, perfettamente centrata, personalmente l’abbinerò d’ora in poi ai primi versi del primo canto dell’Iliade, quando Apollo – da lungi saettante – fa strage nel campo acheo).
“La nera volontà di mia madre l’ha ucciso”: così Oreste rievoca ad Atena l’assassinio di Agamennone e la stessa dea si fa vanto di non aver conosciuto il buio del ventre materno, lei nata da Zeus. Per questo il suo voto andrà a Oreste e come presidente del tribunale varrà doppio in caso di pareggio, come effettivamente avviene. Almeno nel testo di Eschilo. A ogni rappresentazione, invece, gli spettatori ricevono un sasso bianco con cui poi dovranno esprimere il proprio parere di cittadini – giudici. Curiosamente – mi hanno confessato al termine dello spettacolo Enrica e Gianluca – i voti per Oreste sono sempre molti di più di quelli di condanna e arrivano per la maggior parte dal pubblico femminile… (La mia famiglia ha invece votato compatta per le Erinni: 3-0!).
Lo spazio scenico è condiviso da pubblico e attori, così come i personaggi – nei rispettivi ruoli di accusato, accusatrici e giudici – condividono la polis. La strategia processuale delle Erinni è chiara e può essere sintetizzata nella lapidaria affermazione: “il sangue di una madre non si può riscattare! Ciò che si versa, si perde per sempre”. A cui Oreste oppone la propria esperienza di colpevole che ha maturato dentro di sé la consapevolezza di aver compiuto un percorso: “ho imparato!”, ribatte alle Erinni e così può aggiungere “il sangue scolora dalle mie mani” senza che la frase risuoni come oltraggio alla vittima, ma venga recepita come semplice constatazione di un fatto. Il tempo l’ha purificato e ora manca soltanto la notifica di un tribunale. Ma non un tribunale qualsiasi, bensì il primo istituito tra gli uomini per porre fine all’atavica giustizia tribale: “ecco la montagna di Ares!” indica Atena puntando la lancia verso il monumento.
Eschilo rende così omaggio a una delle principali istituzioni della città democratica, vanto di Atene e insieme bersaglio dei suoi nemici (anche interni: si legga il recente Il mondo di Atene di Luciano Canfora, edito da Laterza). Il poeta fa elogiare da Atena la polis che si è data delle leggi per governare la convivenza civile, grazie alle quali la tranquillità e la prosperità sono garantite all’interno delle mura. E le mura del Cimitero Militare Germanico sulla Futa per un momento coincidono con quelle ateniesi. Ma la lezione più importante è il contributo extra-testuale introdotto dalla compagnia: “i problemi non si risolvono, si vivono”. Con queste parole nelle orecchie e nella mente si ridiscende dalla sommità della collina, mentre lo sguardo fa la spola dal magnifico tramonto alle lapidi dei caduti.
Saul Stucchi
EUMENIDI
di Eschilo
al Cimitero Militare Germanico del Passo della Futa (FI)
Fino al 19 agosto 2012 tutti i giorni ore 18
Regia di Enrica Sangiovanni e Gianluca Guidotti
Partitura sonora di Patrizio Barontini
Con Enrica Sangiovanni, Gianluca Guidotti, Marianna Cammelli, Luigia Savoia, Giulia Piazza, Rosanna Marcato, Giovanna Villa, Alfredo Puccetti, Luciano Ardiccioni, Franco Belli
Foto di scena di Franco Guardascione
Prenotazioni online oppure telefoniche al 334 9553640
Ingressi interi 20€ ridotti 10€
Come arrivare:
Il Cimitero Militare Germanico si trova nei pressi del Passo della Futa (FI) e si può raggiungere percorrendo la Strada Statale 65 (della Futa) che collega Firenze a Bologna oppure dall’Autostrada del Sole A1 uscendo ai caselli di Barberino del Mugello, Roncobilaccio o Pian del Voglio.